A noi stessi.
Perché siamo la prima persona a cui stringiamo la mano,
ma l’ultima che conosciamo fino in fondo.

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martedì 16 giugno 2009

Coltivate il vostro fiore.

Stadi abnormi di conoscenza, come il sogno ad occhi aperti, mi portano a vedere un simbolo diverso nascosto in ogni filo d'era, sebbene sembrano apparire tutti nello stesso modo.
Eppure d'estate, con i finestrini abbassati, appartenenti ad una vecchia macchina, appartenente ad una vecchia amica, scoprii una nuova corrente:

L'arte di un giardino pubblico, che come un quadro colora la vita.

Arcobaleni di prati dove non tutti i semi prendono vita e alcuni frutti sono amari.
Sembrano posti. a sedere. da cui poter osservare il mondo. le stelle.

E allora mi accomodo alla stessa maniera di come qualcun'altro Lì si accomoda.
Delicatamente mi siedo sul terreno con l'immaginazione, e

Ci
stiamo a guardare.


" Chiudo gli occhi e allungo orizzontalmente le labbra.
Stiro il mento in alto per farmi baciare dal sole.
Seguo i raggi, sento il giallo.
Respiro e mi adagio con il cuore sul terreno.
Perchè l'allegria è la bontà del fiato che ride per ogni piccola gioia.


Sento aumentare i miei battiti,
rosso di sangue pulsante nel cuore, affannoso e piacevole è il respiro.
Occhi chiusi, ancora, ma_per_piacere!
Serio è lo sguardo della bocca, socchiusa.
Secca, perchè mai chiusa, ma bagnata. Inumidita dalla pioggia.
Polmoni che si aprono ad un invadente sensazione di benessere.
Forse perchè c’è la vita che nasce in ogni scena d'amore.
Sempre.
Nello sfondo:
è
la passione
che
semina.


Da non sentirlo più il fiato. Quando agita e destabilizza, travolge.
Muovo la testa a destra e a sinistra, come per ricercare qualcosa.
Apro gli occhi, vedo e mi placo.
E' l'azzurro della grande creatività.
Il fermento della creazione e del creato, che dall'alto scende: per antichità, per saggezza.
Perchè è ispirazione e momento,
perchè è inspiegabile e infinito,
questo cielo.
Il gioco dei rimandi è creatività: è il successo di ogni piccola cosa, che se osservata diversa(mente) diventa grande.
Per noi.
Per
lo_meno.


Senza diventar scemi. Ma se le vedi tutte, forse matto ci diventi per davvero.
Tutte le combinazioni che ci sono in natura.
Osservare, guardare, vedere ogni cosa, perchè viola non è invidia, ma è la follia dell'arcobaleno. Che termina
così.
E chissà perchè.
E chissà in quanti riescono a vederlo!
Follia, come stadio di una creatività
che esce dalle righe,
ma si appoggia su un prato comunque.
Perchè anche un folle ha la sua radice.
Così sono Diverso. Inspiegabile. Appare(nte)mente.


Solo poi posso abbassare realmente il capo e
ringraziare.
Delicato come un rosa tenue, che per contrasto con la forza del creato, è timido e accennato.
Umile.
Sussurro e brillo, al contempo,
perchè prendo consapevolezza di ciò che c'è attorno
e intuisco
fino in fondo
quanto bello è il suolo su cui ci si
adagia.
Quindi.
Sono qui.
Presenza.
Solo
di Passaggio.
Eternità.
Sto correndo
fermo.
Tutto.
è.
Tempo.
Grigio.
Perchè inesorabilmente si invecchia di grigio,
ma sento un grigio di saggezza
che impreziosisce l'andare, da non renderlo più
arido,
ma coltivato.


Tutto. o Niente.
Teorizzato più volte: perchè affascina l'incanto della nullità!
Non intesa come nullafacenza,
ma come la capacità di essere
punto

In piena fase di consapevolezza.
Me ne voglio stare in
bianco.
Con le braccia conserte
uno stretto sorriso orizzontale,
occhi chiusi
da cui poter vedere
la folle
creazione del tutto,
che nasce
dalla passione,
coltivata
nel tempo.
Allegramente il capo chino
e ringrazio.
Perchè l'assenza è essere Così.
Null'altro. "




Scelgo la canzone e abbasso leggermente il volume.
Non vorrei che il testo possa distrarre il mio Solito flusso di coscienza.

Ritorno nel mio suolo.

Gioca a fare il solletico ad un piede nudo, Lui, quel maledetto filo d'erba.
Lì, seduta in quel prato, mi sono sentita un fiore e come un fiore ho visto sette fasi, sette colori, sette arti.
Mi sono accomodata alla stessa maniera di come loro si accomodano.
Delicatamente, mi sono seduta sul terreno con l'immaginazione e
Ci stavo a guardare
nel nostro giardino di fiori:


Bisogna solo coltivarlo il proprio giardino.
Piuttosto che calpestare i fiori degli altri.

Cc.

1 commento:

Prisma ha detto...

Brividi, mia cara. Sei splendida!