A noi stessi.
Perché siamo la prima persona a cui stringiamo la mano,
ma l’ultima che conosciamo fino in fondo.

Archivi. Il seguito di Alter Vs Ego

martedì 16 dicembre 2008

Non tutti sanno.

Non tutti sanno. Perchè ognuno sa per conto suo.
Cosa significa. Come ci sente. Il modo in cui si guarda.

Semplicemente perchè ogni cellulla in giro, è diversa.

Sembra "poco", invece lì è racchiuso il Tutto. Quello che non ti fa capire, quello che ti lascia perplessa, quello che ti fa addormentare avendo pensieri che vagano, ma che raggiungono sempre un'unica domanda: cosa avrà potuto significare?
Davvero.

Si può credere di arrivare a una risposta, ma la consapevolezza che è solo fittizia, è dentro di Noi.
Non so chi, e non mi interessa ricordarlo, sostiene che bisogna prendere in considerazione le certezze che si hanno, cioè Sè stessi.
Non deve essere stato uno stupido, perchè a pensarci bene, c'eri Tu lì. E:

"Non tutti sanno. Ma Io sì".

E questo Mi basta per Sorridere, a modo Tuo.

domenica 14 dicembre 2008

Baby.

Notti insonni e serate folli.
Parole, tante. Sorrisi, ancora di più.
Sono la cornice di una gioventù passata a rincorrere sogni d'amore che cercavano corone.

Lacrime, un'infinità.
Un dolore che ora ci fa sorridere, ma che ieri era sintomo di maturità e di crescita. Quando criticavamo un'incapacità generale di assumersi responsabilità.

Pronostici, oroscopi, carte e pendoli.
Ogni risposta sul futuro era un appiglio per capire quello che saremmo diventate e con chi.


E Una mano Ora spinge.


In questa giornata molto uguale a tante altre passate insieme, ma che non poteva essere letta in un mazzo di carte. Nè prevista.
Stupide noi a crederlo possibile.
Ieri. Un anno fa. Tra le righe e le risate degli oroscopi, acceleravamo la lettura su argomenti che "vabbè, tanto nun ce 'nteressano".
Troppo rapide, quelle righe sono passate in secondo piano.
Mentre in un'anonima notte, qualcosa stava per crescere.
Realmente.



Cresceva una donna. Grande da sempre. Ma che oggi ha qualcosa in più.
E' la bellezza del suo viso, la luce del suo sguardo, il sorriso di un uomo e il pianto di un'amica.

E la Mia mano Ora accarezza.


Sfiora la pelle liscia e dura. Diversa, ma incantevole.



Quante cose possono prendere vita in un secondo?
In un pomeriggio io le ho guardate tutte.



Attraverso un volto noto e gli occhi lucidi di una mia grande amica.
Grande. Ora. Di più
Donna. Ora. Più che mai.
Commovente, indescrivibile, la gioia che può darti guardarla negli occhi e scoprire che sta per diventare mamma.

[Alla mia piccola Pamy. Perchè mi ha fatto il regalo più bello che poteva donarmi.]

giovedì 11 dicembre 2008

Inerme.

E Chiara corre. Rincorre. Cose e situazioni?
No. Persone soprattutto. Perchè stiamo parlando di quelle.

Stretta fra il suo essere Così, sempre troppo pesante e leggera. Spensierata e paranoica.

Una vita troppo complessa per infilarci dentro un'emozione.
Sentimento incontrollabile, che arriva anche se non lo chiami.

In una giornata fatta di responsabilità e impegni inderogabili, noto che non c'è spazio per un amore complesso. Ma quando questo potrà succedere?














Non ora. Non è il momento. Sto bene così.
Equilibrio spezzato e da rinsanare velocemente. Correndo.
Prendo una scelta soffocata tra quello che sento giusto per me e quello che sento sbagliato oggettivamente.
Ma è andata bene. Così.

Spererei solo di riuscire a fermare quel meccanismo che mi fa essere me stessa. Sempre al 100% sincera. Sempre al 100% giusta. Sempre al 100%. Punto.
Che palle.
Vorrei chiudere gli occhi e sevgliarmi in un domani che non ha questo passato.
Perchè non c'è futuro diverso, senza una storia che non ti riesci a mettere alle spalle.
E che palle. Ribadisco.

Inettitudine davanti a costanti.
Inerme difronte ad una rassegnazione evidente.

Su quella bilancia, le due misure sono ancora squilibrate.
E non c'è ragione per cui sembra che sia sempre io a tendere verso il basso.
Verso quel burrone che non ha più fine.

Ricerco una tregua in questa corsa.
Dove stai andando?

Domani è un altro giorno senza una mano.
Ego direbbe: quante cose si possono farse con solo un dito?
Alter ribadisce: si, ma non è più bello il piacere di fare con entrambe le mani.

Nessuno ha torto:

accontentarsi del lato positivo, di ciò che rimane.
Senza mai smettere di cercare il piacere della completezza.

Il mio libro nel cassatto aveva non a caso questo finale:


[...] Nella storia nessun vincitore e nessun vinto.

Ma da oggi ho perso te.

martedì 9 dicembre 2008

Scriverei.

Le nostre mani.

[Ro]

Voci.

Sonorità.
Musica delle parole.


Quanto può far rumore il battito di un cuore?


Neve cade. Piuma appoggia.
Silenziosamente si adagiano ad una superficie. Cambiandola. Devastandola di una bellezzza che fa rumore, perchè stravolge.

Vibrazioni irregolari.
Acustica non uniforme.

Perchè

[..] non è il mondan romore altro ch'un fiato,
di vento [..]

lunedì 8 dicembre 2008

Fata Dimenticata.

sabato 6 dicembre 2008

Fanculo

Alle illusioni. Ai sogni e alle speranze.
Parole tante volte sentite. Banali.


Sentite da me.
Ancora conto i nani. Li metto in fila. Li osservo. Non scelgo.

In una notte che profuma di fumo e di perchè. Una donna solo può capire cosa può succedere in un corpo che non riesce più a controllasi.
Penso

Di più del solito.
Ho paura.
Di perdere ancora
di perdere qualcosa

ho paura.

Anche io.
Forse di più. Perchè non so aspettare e non voglio.

Fanculo a me.
E a quella volta che ho messo due pesi sulla bilancia.
Che ho misurato e calibrato.
Via il dolore.
Via.




Cancello nuovamente.
Non perchè son donna, ma perchè neuroni non sani mi suggeriscono una strada evidente



per ora.
Ritorna il contrasto
davanti all'emozione
di una riflessione
che non sei tu
ma che vorrei avere qui
con me.

Ora.