A noi stessi.
Perché siamo la prima persona a cui stringiamo la mano,
ma l’ultima che conosciamo fino in fondo.

Archivi. Il seguito di Alter Vs Ego

giovedì 20 maggio 2010

La mia vita in sei scatole.

Rosso, giallo, verde, blu.
Istinto, gioia, desiderio e azione.

Arancione è il sapore.

Chiuse e sigillate. Traslocate.

Le lascio, le prendo.
Le sollevo.

Quanto spazio c'è in una stanza con un letto solo?

Invisibili eppur reali.
Tangibili.
Sono le vibrazioni sulla pelle che danno colore alla vita.

Da grande.
Quando le cose sono più complicate, i pastelli non possono macchiare i contorni di un disegno.
Si dice che devi rimanere dentro i confini.
Chiusi.

Ma loro no.
Le vibrazioni escono, sulla pelle, dagli occhi.
Sono il riflesso di un mondo che chiuso non è. E che fermo non ci sta.
Per fortuna.
Per l'istinto, per la gioia, il desiderio e l'azione.
Scalpita per il piacere.
E fugge.
Può succedere.


Sospeso.



Non sono dentro una stanza che non sia la mia.
Non sono dentro un confine che non sia precario.
Non sono dentro uno schema se non sia ribelle.
Sono Sul mondo.



Sospeso.


Lì. Dove dall'alto si possono osservare più cose.
Invisibili.
Dove si riesce a capire senza chiedere.
E a sapere senza domandare.
Scivolando.


Così.
In quella stanza più grande del mio corpo, sento stretto il mio respiro.
Perchè se disegnassi un tratto della mia sagoma i pastelli macchierebbero anche l'esterno. E' dalla pelle che fuoriescono colori, dalle pareti no.

qualunque sia la casa.
qualunque sia il luogo.
L'epidermide che voglio è fatta da 6 scatole, come un prisma, che riflette luce e fa nascere colore.
Rosso, giallo, verde, blu, arancione.

E Viola.