A noi stessi.
Perché siamo la prima persona a cui stringiamo la mano,
ma l’ultima che conosciamo fino in fondo.

Archivi. Il seguito di Alter Vs Ego

giovedì 28 aprile 2011

Piazze

Esiste un posto in cui non sono al sicuro.

Esistono parole che non so pronunciare.
Mentre credevo di aver fatto tutto.
Di aver fatto tutta me stessa.

Quando ci impiega un cuore a fare un giro su sé stesso?
E' una luna bugiarda, che resta lì ti guarda sempre con la stessa faccia.

Ho paura e freddo.
Ho il fiato corto.
Un cappio al collo.

Lontana da te.


Fuori da me. Non mi vedo.
Vedo una pelle annebbiata, vedo un corpo schiacciato.
Cosa hai fatto alla mia vita, senza fare nulla?
Cosa ho fatto io alla tua, facendo tanto?


Ruoli complementari e troppo squilibrati per essere reali.
Un dolore così grande da non poter essere compreso.
Una vita che può distruggersi.

Una vita.

Sei troppo dentro di me per sradicarti.


Un messaggio arriva da lontano e poi si avvicina fino a toccarti.
Un segnale forte e devastante.
Una frase. Un brivido.
Un dolore con un dito.


Anelli anelli anelli. Catene.

Spezziamo il nostro futuro.
Gestiamolo, dici tu.

Io non ho futuro senza sorriso.
Io non ho stretta di mano senza amore, con te.

La nostra vita è il bersaglio.
Tre, è il numero della creatività e della disponibilità.


Non avevo chiamato nessuno.
Avevo solo detto:
forse posso.


Scusami.
In Piazza è la mia faccia.
In Piazza è il mio cuore.
In Piazza ci sono io.
Nuda e sanguinante.


Soffocami.
Ma poi che la vita si concentri su qualcunaltro.
Perché qui non c'è più niente da prendere.

Scusami.
Scusami Chiara.