A noi stessi.
Perché siamo la prima persona a cui stringiamo la mano,
ma l’ultima che conosciamo fino in fondo.

Archivi. Il seguito di Alter Vs Ego

sabato 5 luglio 2008

Saldi.

Uno schiaffio.
Mille schiffi.

Guardo la mia strada: è illuminata per la metà.
Una casa in costruzione e un terreno che non è ancora in vendita.
Bevo grappa e sambuca.
Palpebre pesanti. Stanchezza e voglia di non pensare a ciò che fare.

Nella maturità di questi anni, sono combattuta tra il perdere qualcuno oppure rischiare fino in fondo per averlo. Ma non ho ancora capito se lo voglio avere oppure se non mi interessa nulla di perderlo.
Sbaglio tanto e dimostro il contrario di quello che sono.
Forse devo ancora imparare a contare prima di fare o di parlare.
Magari saprei contare, ma non voglio farlo.

Un rosso di rabbia e gelosia appannano il mio ragionamento.
Confusione su ciò che voglio.
Ancora una volta porto sul ring una persona per lottare con me stessa.

Tu non sei per me.
Io non sono per te.
Ma. Ma.
Non so perchè ci rifletto. Spero. Sogno. Chiedo.


Chiedo di uscirne pulita. Chiedo di non perdere. Vorrei vincere.
Non mi impegno.
No.
In questa causa non ci ho messo dell'impegno. Non ora.
Un tempo si.
Ma è bastato.
Allora perchè non basta?

Noi non staremo insieme. Tu non lo vuoi.
Io forse, non lo voglio di conseguenza.
Il mio modo di cercare attenzioni non è giusto.

Esci da me. Oppure entraci.
Te lo devo dire.
Ma non lo faccio.
Sono sempre qui.
Ma non sono mai abbastanza.
Scomparendo mi ricercheresti.

Scomparendo.













Per mesi. Per mesi ho cercato una ragione.
Ti ho creduto in un modo, poi in un altro. Fino ad arrivare a mille diversi sè.
Ho dato colpe solo a te. Poi solo a me. Poi ad entrambe.
Ma non ancora così.
Forse, la pazzia che mi caratterizza mi porterebbe a dire: "si rischiamo".
Non vedo un punto di inizio.
Ma vorrei abbracciarti.
Con la consapevolezza di adesso, mi piacerebbe tornare indietro a sei lunghissimi mesi fa, ed essere quello che non sono stata. Rimanendo sempre e comunque me stessa.


I sogno cambiano.
Io non credo in un futuro che ci vede uniti, ma non voglio assolutamente dimostrarti una superficiatà che non mi appartiene.
Inutili parole si susseguono in un battito veloce e senza fiato di una tastiera che utilizzerò solo per pochi altri giorni.

Un anno.
Sto pagando il mutuo. Ma guardo quel terreno.
Non è ancora in vendita.
Vorrei che fosse in saldo.
Vorrei poter acquistarlo.
Vorrei averlo come regalo.
Vorrei.
Averlo.

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