A noi stessi.
Perché siamo la prima persona a cui stringiamo la mano,
ma l’ultima che conosciamo fino in fondo.

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mercoledì 27 febbraio 2008

Impronte digitali...

Questo post è per Te.

E’ per la Pamela, che mi ha scritto per ben 100 volte nella mail: «domani andrà meglio».
E’ per Ale e la Laura. Che mi hanno aiutato. Aiutato a sorridere e a farmi capire che di passi ne ho fatti, ma ce ne sono ancora altri, tanti, da fare. E che ce ne saranno sempre.

Questo post è per me.

Perché oggi ho provato a fare a meno di te. E mi è sembrato meglio.

Le tue mani sono fredde. Direi gelide.
Il tuo passo è rapido e vacillante.
Le tue braccia sono deboli.
Non seguirò più le tue impronte. Neanche (forse soprattutto) quelle “digitali”. Non posso.

Il destino di oggi supporta le mie scelte. I bag dal tuo cervello si sono trasferiti nel mio mac.
Hai tu le colpe di questa fine e di queste parole.
Perchè l’equilibrio nelle cose non esiste più, dal momento in cui ho scoperto, che l’essere “te” in quel “Noi”, è solo una parte del tuo essere Te_stesso.

Io camminavo per la mia strada e tu non sei inciampato su di me. Mi hai cercato e ricercato. Hai aspettato, guardato, apprezzato, provato. Bhè provato. Ecco. Questa è l’unica cosa che non hai mai fatto. Provare.
Mio parde ha ragione. Un mille piedi se pensa a tutte le sue gambe si ferma.
E allora resta pure lì.

L’ambivalenza degli eccessi, trasforma la tua corsa in un’inchiodata. Il loro valore è identico.
Personalmente lo definisco inutile.
Quell'eccesso, il tuo sempre_eccesso, mi ha lasciato l’amaro di una persona che vive sospeso sulla linea da sempre criticata: la mediocrità.

Lascia pure le tue braccia deboli, anche se deve essere una debolezza riservata solo a me.

Stringo i pugni. Mi volto e sei lontano. Sto correndo? Si. Ancora.
Ironia della sorte, il verso del mio andare è quello contrario.

C’è un’icona sul computer che mi parla di te.
Una gestualità mancante, un’affinità lontana, ma non ancora dimenticata. Un dolore sottile e invisibile.
L’ho rimossa oggi.
Rimuovendo sostanza e colore, dallo schermo.

«Il motivo delle cose, non bisogna sempre cercarlo così disperatamente.» – provano ad insegnarmi.
Ho scoperto da questo che la rassegnazione, ha anche una veste positiva.

Ma faccio ancora una fatica infinita.
Il tuo esordio sul mio blog è firmato dal mio Ego.

Pubblicto da Ego©icerchiata

1 commento:

Anonimo ha detto...

SONO FIERA DI TE!!!!

Chià, leggo solo ora quello che hai scritto nel blog ed ho le lacrime agli occhi!!
Sono fiera di te amore mio, fiera di quello che hai fatto/scritto.
Nel blog ad un certo punto ti chiedi se stai correndo, bhè secondo me, con queta "mossa", hai iniziato a camminare e, se continuerai così, tra poco correrai talmente veloce da lasciare questa sofferenza a km e km di distanza da te!!!Sarai talmente lontana da essa che non riuscirai più a vederla,ma non scordarla del tutto...ti servirà per il futuro!

Non ringraziarmi, quello che faccio non è nient'altro che Amicizia, quella vera come la nostra!

Vieni quando vuoi!!
Ti abbraccio fortissimo!!!e mi raccomando:SORRIIIIIIIDDDDDDDIIIIII
!!
Ti adoro!!!!Menny