A noi stessi.
Perché siamo la prima persona a cui stringiamo la mano,
ma l’ultima che conosciamo fino in fondo.

Archivi. Il seguito di Alter Vs Ego

mercoledì 25 gennaio 2012

Sinapsi. Per fortuna.

e poi ti capita di avere paura. Di non capire bene la direzione. Di pensare che, forse, non è la strada che fa per te.

Ti capita di osservare le tue scelte e di non vederne il tuo riflesso.
Capitano un sacco di cose. A tua insaputa.

Succede che ti sembra di scegliere e invece sei forzata. Ti capita che ti chiedi se stai scegliendo, e si, non lo sai più.

Osservi il lui dianzi a te e hai paura che non sia quello in cui hai creduto. Metti in ballo il tuo tempo e dici: no, questa volta le carte in tavola le scopro io. Prevedo.

Più che altro la paura è su di te. Su la tu inconsapevolezza di trascorrere Quel tempo. Il tuo tempo.
Il timore è quello di sbagliarsi a riguardo e la possibilità di dire "non sei Tu".
Ma questo tu, poi, che cazzo è?

Chi è quel Tu eterno che inseguiamo, quella perfezione ideologica che ci fa stare tutti lì, con l'acqua alla gola e in uno stato precario che ci rincoglinisce. Un Tu ipotetico che, si, "sei Tu", ora. E forse mai più.

Aspetto il tre. Perenne attesa. Perenne l'attesa di risposta a domande secolari che ormai puzzano di stantio. E allora, cambia pure la domanda, no?
Cambia pure lui.
Cambia Lui
Cambi tu.

Il rosso dona pace.
Fa venire voglia di fumare e di parlare.
Sorrido dinanzi ai suo dubbi.
Eppure, sui miei, velo uno stato che è alternamente distruttivo e con cui a volte vado a braccetto volentieri.






Si dice che del cervello usiamo solo una piccola parte.
Io rispondo: beh, per fortuna.

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